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Ep. XXXIII – La vita morale

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Catechismo
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Ep. XXXIII - La vita morale
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V

LA VITA MORALE

 

Premessa

 Abbiamo visto che il fondamento o la ragione dell’Universo creato è la gloria di Dio. Poiché Dio è la somma di tutte le perfezioni, l’Universo non può avere perfezione che Dio non abbia già e questo ad un grado infinito. Ne consegue che l’Universo può glorificare Dio solo nella misura in cui riflette le Sue perfezioni.

L’Universo nel suo insieme riflette le perfezioni di Dio in virtù della sua stessa esistenza; ogni cosa individuale riflette le Sue perfezioni, inoltre, in virtù delle sue proprietà particolari. Riferendoci alla scala dell’essere che abbiamo delineata in precedenza e partendo dal suo grado più basso, possiamo dire quindi che un elemento come il fuoco riflette le perfezioni di Dio non solo con la sua esistenza, ma anche con il suo movimento, la sua bellezza e la sua potenza; una pianta lo fa inoltre con la sua vita, pure un animale con la sua coscienza.

Un uomo, invece, riflette le perfezioni di Dio con il possesso di un’anima spirituale ed in particolare per la capacità della sua anima di conoscere ed amare: soprattutto conoscere ed amare Dio. In questo modo l’anima imita la conoscenza e l’amore che Dio ha di Sé Stesso.

Ma l’uomo riflette le perfezioni di Dio molto meno con la sua capacità di conoscere e amare Dio che con l’uso di questa capacità per conoscerLo e amarLo. I Padri della Chiesa insegnano che l’uomo è fatto ad immagine di Dio per le facoltà di conoscere e di amare, a somiglianza di Dio per l’uso che fa di queste facoltà ovvero per conoscere e amare realmente.

Ora la vera conoscenza e amore di Dio in questo mondo è ovviamente la conoscenza della Fede e l’amore della Carità, perché queste sono la conoscenza e l’amore di Dio come Egli è in Sé Stesso, nella Sua natura intima. Il modo in cui l’uomo riflette le perfezioni di Dio, il modo in cui Lo glorifica sono dunque la sua Fede e la sua Carità verso di Lui: questo è lo scopo della sua esistenza ed il fondamento della moralità di tutte le sue azioni.

Sia la Fede che la Carità sono necessarie perché, in termini più generali, è necessario conoscere qualcosa prima di poterla amare. Nel caso particolare della vita umana, la Fede è necessaria perché, come spiega san Tommaso, ci fornisce la meta del nostro viaggio, cioè la Santissima Trinità: nessuno può raggiungere la meta di un viaggio senza prima sapere che cosa sia. La Fede ci fornisce anche la via per raggiungere quella destinazione, che è nostro Signore Gesù Cristo stesso, il quale dice «Io sono la via». Lui è la via perché ci dà tutti gli insegnamenti, tutti i Sacramenti e tutti gli esempi, di cui abbiamo bisogno per raggiungere il Cielo, che Lui Stesso è nella Sua Divinità come Seconda Persona della Santissima Trinità.

La Fede è necessaria ma è orientata alla Carità; ed è la Carità che nostro Signore ci comanda espressamente di esercitare. Questo con le parole: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente ed il tuo prossimo come te stesso». Infatti, non solo la Fede, ma tutte le altre virtù sono orientate alla Carità, preparandoci ad amare Dio e rimuovendo gli ostacoli dal percorso, in modo che con i propri sforzi morali in collaborazione con la grazia di Dio possiamo imparare ad amarLo con un amore perfetto.

L’amore di cui parliamo è un potere dell’anima spirituale: è l’amore razionale, l’amore come virtù. Infatti la Chiesa distingue questo tipo di amore da un altro tipo, che è l’amore come passione (emozione o sentimento), che condividiamo con gli animali.

Gli articoli che seguono si trovano tutti negli insegnamenti del Magistero ordinario e universale.

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