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Ep. XXVIII – L’umiltà di san Giovanni

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Patristica
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Ep. XXVIII - L'umiltà di san Giovanni
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Ver. 20 –Ed egli affermò“, ecc. Cioè dichiarò pubblicamente, chiaramente e pienamente di non essere il Cristo. Infatti, quando gli Ebrei volevano affermare con forza qualcosa, raddoppiavano l’affermazione e triplicavano la negazione. Osservate la grande umiltà di san Giovanni: con quanta fermezza rifiutò il nome di Cristo quando gli fu offerto. Perché amava la verità e Gesù, cui era dovuto il titolo di Cristo. Gli uomini del mondo amano vantarsi e dire: sono un nobile, un governatore, un canonico, un vescovo. Giovanni però ci insegna a dire: “Non sono alcunché“, perché, se anche sono qualcosa, lo sono in ragione di Dio.

Ver. 21 –Allora gli domandarono“, ecc. Quando Giovanni negò di essere il Cristo, i messaggeri gli chiesero se fosse Elia. Egli è stato infatti rapito da Dio, perché fosse il precursore di Cristo. Questi era colui che i messaggeri attendevano, secondo le parole di Malachia (4, 5): “Ecco ch’io manderò a voi il profeta Elia, innanzi che giunga il grande e tremendo giorno del Signore“, cioè il giorno del giudizio, quando Cristo tornerà per essere il giudice di tutti. Gli scribi, però, non lo capirono. Pensavano che ci sarebbe stato un solo avvento di Cristo, un avvento glorioso, e che il suo precursore sarebbe stato Elia. Così i Giudei pensano ancora oggi che Cristo non sia ancora giunto, ma che stia per giungere con Elia. Eppure avrebbero dovuto sapere dallo stesso Malachia (3,1) che ci sarebbe stato un altro precursore del primo avvento di Cristo nella carne, vale a dire Giovanni Battista. “Ecco“, dice il Signore, “io mando il mio angelo e preparerà la strada dinanzi a me“.

Sei tu il profeta?”. In greco, ὁ προφήτης, il profeta per eccellenza. “Sei tu un nuovo e grande profeta, uno quale pensiamo che verrà con il Messia, per essere il Suo araldo?“. Così i santi Crisostomo e Cirillo. Tuttavia, essi erano in errore. Cristo non aveva bisogno di un profeta alla maniera di Mosè, che non era eloquente e aveva bisogno di Aronne. Cristo medesimo era profeta, araldo, sacerdote e legislatore per sé. Inoltre Giovanni non era un profeta nel senso che prediceva cose future, ma puntava il dito in direzione di Cristo presente. Per questo, egli era più che un profeta, come dice Cristo nell’undicesimo capitolo di Matteo.

Ver. 23 –Io sono la voce“, ecc. Si veda Isaia 40, 3, dove ho spiegato questo passaggio. Ascoltate cosa dicono i Padri al riguardo. “Io sono un servo, dice, e preparo le strade, i vostri cuori, per il Signore“, dice Teofilatto. “Vengo, dice, ad annunciare che Colui che è atteso è già alle porte, affinché siate pronti ad andare ovunque Egli vi chieda“, dice Cirillo.

Ver. 24 –Ora quegl’inviati“, ecc. Giovanni aggiunge questo, per suggerire la circostanza per cui esaminarono Giovanni Battista riguardo al battesimo. Questi messaggeri inviati a Giovanni erano farisei e quindi conoscevano bene le Scritture. Di conseguenza, sapevano che il Messia avrebbe battezzato per la remissione dei peccati, perché Ezechiele (36:25) e Zaccaria (13:1) avevano predetto che lo avrebbe fatto. Riguardo ad altri profeti e santi, invece, non avevano letto nelle Scritture che questi avrebbero battezzato. Chiedono quindi a Giovanni di dire con quale autorità battezzasse, tanto più che egli non solo affermava di non essere Cristo, ma nemmeno un profeta.

Ver. 25 –E gli domandarono“, ecc. “Questi farisei“, dice san Cirillo, “con la loro arroganza insultano Giovanni, come se dicessero: ‘Né Elia, né Eliseo, né alcuno degli altri profeti ha osato assumere l’ufficio del battesimo. Con quale faccia, con quale audacia, dunque, tu, che non sei un profeta, ti arroghi questo ufficio?’“.

Ver. 26 –Giovanni rispose loro“, ecc. Come se avesse detto: “Dio mi ha mandato a battezzare con l’acqua, perché vi stimoli al pentimento e alle lacrime, in modo da prepararvi al battesimo di Cristo. Egli infatti vi battezzerà con lo Spirito Santo, per la remissione dei peccati“, come dichiarano gli altri tre evangelisti, ragion per cui Giovanni tace rispetto a questo punto.

… sta uno”, ecc. Cioè, Cristo vive in mezzo a voi, ma voi non Lo conoscete. Cioè, non Lo riconoscete come Messia, ma lo guardate come un semplice uomo, vile e abietto.

Ver. 27 –È colui che verrà dopo di me“, ecc. “Dopo di me verrà Cristo a battezzarvi, affinché con il Suo battesimo perfezioni il mio, lavi e giustifichi i penitenti“. Come parafrasa san Cirillo: “In preparazione, io lavo con l’acqua coloro che sono contaminati dai peccati, come inizio del pentimento, e per mezzo di questo, conducendovi da ciò che è più basso, vi preparo a cose più alte. Perché sta per venire dopo di me Colui che dà le cose più grandi e la più alta perfezione“. Oppure, come dice san Crisostomo: “Il mio battesimo è solo una disposizione e una preparazione al battesimo di Cristo. Il mio è d’acqua e corporeo, quello di Cristo è di fuoco e spirituale“.

Del quale io non sono degno“, ecc. Come se dicesse: “Non sono degno di essere annoverato tra gli ultimi servitori di Cristo, a causa della grandezza della Divinità che è in Lui“.

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