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Ep. XLI – Il modo in cui avviene l’espiazione nella Santa Messa

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Spiritualità
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Ep. XLI - Il modo in cui avviene l'espiazione nella Santa Messa
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IL MODO IN CUI AVVIENE L’ESPIAZIONE NELLA SANTA MESSA

 

In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

 

Ma assistere alla santa Messa come espia i nostri peccati? Non lo fa direttamente: solo i Sacramenti del Battesimo, della Confessione e dell’Estrema Unzione effettuano il perdono direttamente. Lo fa indirettamente, cioè suscitando nei nostri cuori una sincera contrizione. Questo è uno dei poteri più sublimi della Santa Messa, potere che non bisogna mai dimenticare. Come si può convertire un peccatore indurito nel cuore? Prova a discutere con lui; prova a toccargli la coscienza indurita come l’incudine dai colpi del martello di innumerevoli peccati; prova a parlargli: si addormenterà; prova ad allarmarlo con il pensiero dell’Inferno: riderà.

San Vincenzo Ferreri scrive che è un miracolo più grande la conversione di un peccatore moribondo piuttosto che risuscitare un morto. Ma, se almeno possiede la Fede, portiamolo alla Santa Messa, affinché si versi sul suo capo il Sangue dell’Agnello Innocente. Avviciniamolo a Gesù, che confidò a santa Gertrude la Grande: «Credi… e non dubitare mai che ogni giorno desidero con lo stesso amore e con la stessa forza di essere immolato sull’altare per ogni peccatore, come ho sacrificato Me Stesso in croce per la salvezza del mondo. Perciò non c’è nessuno, per quanto grave sia il peso del peccato, che non possa sperare nel perdono, se offre al Padre la Mia Vita e la Mia Morte Immacolata, purché creda che così possa ottenere il frutto benedetto del perdono».

Nostro Signore Benedetto chiede con queste parole al peccatore l’offerta del cuore, ma quanto sarà più efficace l’offerta, se costituisce l’offerta del Signore di Sé Stesso, offerta a cui partecipa il peccatore nella Santa Messa!

In termini simili s’indirizza Nostro Signore a santa Mechtilde: «Tanta è la mia longanimità quando vengo all’ora della Messa, che non vi è presente un peccatore, per quanto grande, con il quale io non sopporti pazientemente, ed al quale, purché egli lo desideri, io non conceda volentieri il perdono dei peccati».

Uniamoci dunque alla finalità espiatoria della Messa ogni volta che vi assistiamo, chiedendo la contrizione e il perdono dei nostri peccati: in tutta la Messa, ma in particolar modo nel momento della consacrazione; durante il Confiteor e il triplice battito del petto; quando il celebrante prega, affinché Dio Onnipotente abbia pietà di voi, vi perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna… che il Signore Onnipotente e Misericordioso ci conceda il perdono, l’assoluzione, la remissione dei peccati; quando prega il Kyrie eleison; quando prega la colletta, la preghiera segreta ed altre preghiere che implorano il perdono; quando alza l’Ostia Immacolata e il Calice di Salvezza, quando prega tre volte: «Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi… donaci la pace».

«… Affinché possiamo caricare i nostri peccati sull’Agnello Immacolato, come vittima immolatasi sull’altare, presentato lì da Sua Madre Immacolata: affinché Egli possa espiare quelli di tutti nella Sua infinita bontà». In questo modo imitiamo il celebrante all’inizio della santa Messa, mentre si inchina davanti all’altare nel Confiteor in spirito di umiltà e di prostrazione completa: presentandosi come carico dei peccati dell’umanità davanti al Padre Eterno, scrive Marchantius, rappresentando così Cristo sul Monte degli Ulivi quando si prostrò sotto il peso dei peccati del mondo intiero, postiGli addosso, e quando, cadendo sul volto, il Suo sudore divenuto come gocce di sangue, pregò il Padre celeste nell’Opera divina della salvezza del mondo. Amen.

 

In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

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