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Ep. XII – La Madonna, immacolata e sempre vergine

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Catechismo
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Ep. XII - La Madonna, immacolata e sempre vergine
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Articolo 9: La Madonna fu preservata immune anche dalla concupiscenza fin dallImmacolata Concezione.

(Magistero ordinario ed universale)

L’altra conseguenza del peccato originale, da cui la Madonna fu immune, era la concupiscenza, cioè i movimenti disordinati della natura caduta: in altre parole, aveva il completo controllo di tutti i Suoi sensi, emozioni e movimenti dell’anima fin dall’inizio della Sua vita.

Articolo 10: Era immune dal peccato personale per tutto il corso della Sua vita.

«Se qualcuno afferma che l’uomo, una volta giustificato, … può per tutta la vita evitare ogni peccato, anche veniale, senza uno speciale privilegio di Dio, come la Chiesa crede della beata Vergine: sia anatema» (Concilio di Trento, DH 1573).

La Sua immunità, sia dal Peccato originale che da quello personale, era necessaria, affinché fosse degna di essere la Madre di Dio. La sua divina Maternità è il fondamento della Sua dignità e dei Suoi privilegi sublimi.

Articolo 11: Ella è sempre Vergine, prima, durante e dopo la nascita del suo divin Figlio.

Tra le diverse eresie e negazioni dei fondamenti della Fede si trova la negazione della dottrina, che insegna: « La beatissima Vergine Maria… ha persistito nell’integrità della verginità sempre, vale a dire prima del parto, nel parto e dopo il parto in perpetuo» (Cum quorumdam, DH 1880).

a) Infatti era vergine prima della nascita di Cristo, come professiamo nel Credo: «…e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo». La base scritturale di questo dogma si trova nel primo capitolo di san Luca, dove si legge: «Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria». E lei disse: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». L’Arcangelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te…». Allo stesso modo, nel primo capitolo di san Matteo, leggiamo riguardo al compimento della profezia che «sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo».

b) Per quanto riguarda la verginità durante la nascita, questo dogma si riferisce all’integrità corporea della Beata Vergine. Il dogma viene insegnato fin dal Concilio di Milano del 390 dopo Cristo con sant’Ambrogio, che rifiutò l’errore di Gioviniano, il quale affermava che: «Una vergine ha concepito ma una vergine non ha dato nascita». I Padri e teologi usano varie analogie per questo mistero: la processione del pensiero dalla mente umana; il passaggio di Cristo attraverso la tomba sigillata e attraverso le porte chiuse; il passaggio di un raggio di sole attraverso il vetro.

c) Quanto invece alla verginità successiva alla nascita, oltre al Concilio già citato (così come altri) è espressa nel titolo: æiparthenos (sempre Vergine, Concilio di Constantinopoli II, DH 214) come anche nel Rito romano: memoriam venerantes… semper Virginis Mariæ (ricordiamo e veneriamo… la sempre Vergine Maria). Le obiezioni a questa terza parte del dogma sono tipicamente di origine protestante e derivano da un’errata interpretazione delle espressioni bibliche «fratelli di Gesù» e «figlio primogenito». La parola «fratelli» nella prima frase è una traduzione di una parola ebraica resa più accuratamente come «parenti»; e la seconda espressione, «figlio primogenito», è una parola usata nella cultura ebraica per indicare il primo figlio, indipendentemente dal fatto che avesse fratelli o che in realtà fosse figlio unico.

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